Il bollettino tecnico dell’American College of Obstetrician and Gynecologists afferma che l’attività fisica praticata
in stato di gravidanza e in assenza di controindicazioni assolute non è dannosa.
Tale bollettino mette anzi in evidenza come lo sport, condotto con assiduità durante tutto il periodo della
gestazione, possa portare a dei benefici sul piano psico-fisico sia materno che fetale. Una risorsa di benessere per
madri e piccini che tuttavia può avere dei limiti. Esiste infatti una soglia di sforzo oltre la quale i muscoli impegnati
nell’attività fisica sottraggono sangue e ossigeno alle arterie uterine e quindi al feto. In questo senso il tipo di
attività sportiva praticata assume notevole importanza: i vantaggi in termini di salute sono validi solo per le attività
aerobiche ovvero esercitazioni di lunga durata ma a bassa intensità di sforzo.
Tra queste spiccano le attività motorie in acqua che attualmente stanno riscontrando molto interesse essendo
stato dimostrato da alcuni studi l’evidente beneficio apportato alla diade madre-feto.

  

I benefici materni sembrano essere sia fisici che psicologici.

Molti disturbi comuni della gravidanza compreso l’affaticamento, i problemi legati alla stasi venosa, il gonfiore
delle estremità, il dolore a livello lombo-sacrale, sono ridotti in donne che praticano una costante attività motoria
in acqua.
Le donne attive durante la gravidanza riferiscono meno insonnia ed è stata riscontrata una minore percentuale di
depressione e ansia.
Inoltre l’attività motoria in acqua contribuisce al potenziamento della muscolatura deputata al sostegno del
crescente peso dell’addome nonché di quella coinvolta durante il parto e riduce l’eccessivo aumento di peso il
quale può essere correlato con eventi ostetrici sfavorevoli.
E’ importante sottolineare come stare nell’acqua non implichi necessariamente il saper nuotare.
Spesso le lezioni di nuoto insegnano a stare sopra l’acqua dimenticando che esiste anche un mondo dentro l’acqua
e un modo di starci dentro.
L’acquaticità è quindi la consapevolezza di muoversi in un altro elemento diverso dalla terra le cui regole sono del
tutto diverse e ci allontanano, apparentemente, dalla vita quotidiana, ma ci restituiscono una profonda
conoscenza di noi stessi e delle nostre emozioni.
Le piccole apnee proposte in acqua possono essere propedeutiche per affrontare la fase espulsiva del travaglio e
la donna può raggiungere una maggiore coscienza del proprio respiro.
In acqua la mente controlla maggiormente il corpo e questo risulta essere vantaggioso in previsione del parto
quando la partoriente dovrà “dominare” il dolore senza perdere la capacità di assecondare le spinte.
E’ importante concludere affermando che quando si parla di acquaticità prenatale si parla anche di
accompagnamento prenatale inteso soprattutto come relazione affettiva tra madre e bambino, vera essenza del
benessere psico-fisico di entrambi.

BENEFICI FISICI DELL’ACQUATICITA PRENATALE

Una delle alterazioni ben note durante la gravidanza è quella posturale che si verifica col progredire dello stato
gravidico ovvero con l’aumentare del volume dell’utero gravido. La gravidanza sviluppa gradualmente e
progressivamente una spiccata lordosi della colonna vertebrale. Questa situazione determina una alterazione del
centro di gravità. Oltre ad un trascinamento in avanti da parte dell’addome si viene a creare ad opera degli alti
livelli di relaxina ed estrogeni una maggiore lassità a livello delle articolazioni e dei legamenti specialmente del
cingolo pelvico. Tali modificazioni non impediscono alla donna incinta di praticare attività fisica anzi l’acquaticità
può ridurre e alleviare tutti quei disturbi collegati alle transitorie trasformazioni collegate allo stato gravidico.
Il peso del corpo immerso in acqua si riduce di circa 1/6 di quello a terra permettendo l’esecuzione di movimenti
con minore fatica e senza sforzi eccessivi riducendo pertanto, in modo sensibile, il rischio di traumi alle
articolazioni ai quali la donna in gravidanza è molto più esposta effettuando esercizi sulla terra ferma.
Uno studio svedese condotto dalla Dott. M. Kihlstrand ha dimostrato che: l’ attività motoria in acqua diminuisce
sensibilmente l’intensità del dolore alla schiena, soprattutto a livello lombo-sacrale, durante la gravidanza. Tale
studio è stato condotto su 129 donne che hanno partecipato ad una seduta settimanale di ginnastica in acqua
durante la seconda metà della gravidanza e i risultati sono stati paragonati con un gruppo di controllo formato da
altre 129 donne le quali si erano astenute dall’effettuare tale attività. Inoltre da questo studio non è emerso un
significativo aumento delle infezioni urinarie e vaginali relative al gruppo di acquaticità.
Nei corsi vengono eseguiti appositi movimenti mirati alla mobilizzazione dell’articolazione coxo-femorale e alla
mobilizzazione della colonna vertebrale,sono presenti anche esercizi per gli addominali, muscoli che ricoprono
un ruolo di rilievo sia in gravidanza, sostenendo il peso dell’utero gravido che durante il periodo espulsivo del
parto, in quanto vanno a coadiuvare la forza espulsiva data dalle contrazioni uterine. Gli esercizi devono mirare
anche alla tonificazione, all’ irrobustimento e all’allungamento dei muscoli della fascia pelvica (glutei e muscoli
perineali) per migliorare la loro capacità di sostegno, dei muscoli delle cosce, dei muscoli dorsali che vengono
messi a dura prova a causa del cambiamento di postura e dei muscoli di spalle e braccia fornendo una buona
preparazione in vista dell’allattamento.
Il corpo immerso in acqua, soprattutto in posizione verticale, viene dolcemente compresso dalla pressione
idrostatica che favorisce il riassorbimento dei liquidi dal compartimento extra-vascolare entro il letto vascolare,
determinando una temporanea espansione del volume plasmatici.

Tale effetto provoca una diminuzione nella produzione di ormone antidiuretico (ADH), dell’attività del sistema
renina – angiotensina – aldosterone ed un incremento nella produzione del peptide natridiuretico atriale (ANP),
che si traducono in un aumento della diuresi e riduzione dei liquidi extracellulari,da qui l’importanza dell’esercizio
in acqua come terapia favorevole alla diminuzione dell’edema, evento molto frequente durante la gestazione .
Una ulteriore e importante motivazione per incoraggiare la donna in gravidanza a preferire l’esercizio motorio in
acqua rispetto ad altri tipi di ginnastica riguarda l’effetto dell’esercitazione sulla funzione cardiaca.
L’organismo infatti, sottoposto ad esercizio in acqua, risponde con una frequenza cardiaca più bassa di circa
quindici battiti al minuto, se confrontato con un esercizio di pari intensità, ma praticato all’asciutto,ciò riduce il
rischio di raggiungere sotto sforzo frequenze cardiache troppo elevate.
Un altro rilevante dato è stato studiato dall’equipe del Prof. Katz il quale afferma che durante le esercitazioni in
acqua non sono state riscontrate nel gruppo di gestanti da lui esaminate, alterazioni dalle frequenze cardiache
fetali e anzi, in 21 casi su 23 le prove dei NST dopo l’esercitazione risultavano reattivi in dieci minuti. Dopo tali
affermazioni sarà quindi possibile rassicurare le gestanti sull’assenza di rischi per quanto riguarda il benessere dei
loro bambini durante lo svolgimento degli esercizi di acquaticità.
J.F. Clapp ha condotto uno studio su un campione di 44 donne prima e durante la gravidanza.
Sono state sottoposte a valutazione sia le gestanti che hanno continuato gli esercizi motori con costanza per tutta
la gravidanza sia quelle che li hanno interrotti nelle prime settimane di gestazione.
Il risultato è stato che: l’attività motoria effettuata durante l’intero corso della gravidanza non influenza
l’incremento del peso e dei depositi del tessuto adiposo sottocutaneo per quanto riguarda la gravidanza iniziale,
al contrario, tende a far diminuire ambedue i parametri nelle fasi finali della gravidanza riducendo quindi la
possibilità di eventi ostetrici sfavorevoli collegati all’eccessivo aumento ponderale.
Per la prima volta le raccomandazioni pubblicate dall’Università America degli Ostetrici e Ginecologi (ACOG) nel
Gennaio 2002 suggeriscono un ruolo possibile dell’esercitazione fisica nella prevenzione primaria del diabete
gestazionale.

BENEFICI PSICOLOGICI DELL’ACQUATICITA’

Artefice dello sviluppo e nascita della vita intrauterina è la donna che, attraverso una costante mutazione
fisiologica, si rende protagonista di un percorso straordinario, non privo di difficoltà al quale è necessario dedicare
momenti di assoluto benessere fisico ma anche e soprattutto psichico al fine di arrivare più preparata al momento
del travaglio e della fase espulsiva.
Esiste sicuramente una stretta correlazione tra benessere fisico e psichico essendo questi due aspetti
profondamente collegati l’uno all’altro e in equilibrio tra loro nella vita di ogni essere umano.
Questo aspetto si fa ancora più forte quando la donna si trova in gravidanza in quando questa situazione implica
una serie di mutamenti biologici rilevanti che non possono essere scissi da variazioni altrettanto importanti di
natura psicologica.
L’acqua trova anche qui la sua giusta collocazione e risulta essere come sempre preziosa. Essa rappresenta sia
allegoricamente che realmente, l’oceano primordiale da cui ha origine la vita in quanto da protezione al germe,
poi all’embrione e al feto.
L’acqua è calma, serenità e armonia e quindi un utile elemento per favorire il rilassamento e la consapevolezza
del proprio corpo assecondandone le necessità.
L’immersione in acqua conferisce alle future mamme un benessere corporeo e mentale in quanto, immerse in
questo liquido, si sentono leggere e armoniose ma anche forti e vitali.
Alcuni esercizi eseguiti durante i vari incontri di acquaticità in gravidanza richiamano alla mente la perfetta quiete
del feto nel liquido amniotico permettendo alla donna di immedesimarsi nelle condizioni del bambino che porta
in grembo e facendola sentire più vicina al piccolo che deve nascere.
Immerse in acqua le donne sono portate a rivivere la propria esperienza di gestazione e di nascita e tale fenomeno
può sviluppare in loro una maggiore attenzione alle necessità del proprio corpo.
In acqua la mente controlla maggiormente il corpo generando quindi una maggiore consapevolezza di
quest’ultimo che sarà importante in previsione del parto.

A tale scopo, una delle finalità dei corsi di preparazione al parto in acqua è cercare di indicare e sperimentare
alcuni strumenti che favoriscono la capacità propria di ogni donna di percepire il proprio corpo, di unire la mente
al corpo in una costante introspezione che la porterà consapevolmente più preparata al lieto evento.
Altro aspetto positivo dei corsi di acquaticità è il lavoro di gruppo, importante per la possibilità di confronto tra
donne nella stessa situazione ma anche perché permette l’esecuzione di alcuni esercizi in coppia, utili al
miglioramento della fiducia e della collaborazione.
La donna in acqua si muove liberamente seguendo il proprio istinto, permette che il proprio corpo venga
trascinato e mosso dolcemente dall’acqua senza ostacolarla anzi, la percepisce e l’asseconda.
Tutto questo è ciò che meglio può essere paragonato al parto appunto: seguire il proprio istinto, avere fiducia in
sè stesse e nelle proprie capacità, lasciare fare al corpo e non ostacolarlo, ma percepirlo e assecondarlo.
L’approccio con l’acqua deve essere incentrato sulla sensazione, i movimenti in acqua saranno ampi, lenti e
personalizzati e permetteranno la sincronia con il proprio respiro favorendo una situazione di rilassamento e
minore rigidità.
Un vantaggio da non sottovalutare è il fatto che l’attività fisica acquatica svolta in gravidanza riduce la percezione
del dolore durante il travaglio grazie alla secrezione costante, per tutto il periodo della gestazione, di betaendorfine,
sostanze in grado di innalzare la soglia personale di tolleranza al dolore, evento che quindi non può
che risultare benefico soprattutto dal punto di vista psicologico per la gestante.
Per concludere è possibile affermare che tutte le donne in gravidanza e in assenza di controindicazioni specifiche
dovrebbero essere consigliate ed incoraggiate a partecipare ad esercizi motori aerobici per migliorare il loro
equilibrio psico-fisico e di conseguenza anche quello del loro bambino, oggi spesso compromessi dai ritmi
dell’attuale quotidianità.
L’ acquaticità rappresenta sicuramente la più mirata e completa attività fisica da effettuare durante la gravidanza
per tutti gli effetti benefici correlati all’azione dell’acqua.
L’esercizio in acqua durante la gravidanza inteso appunto come esercizio fisico e affettivo è importante quindi
sotto molti punti di vista:
· Fisiologico, ovvero mira a far nascere individui fisicamente sani;
· Psicologico, in quanto il benessere interiore che raggiunge la donna fa sì che questa assuma un
atteggiamento positivo nei confronti del proprio corpo e del proprio bambino;
· Preventivo, perché l’attività motoria in acqua può rappresentare un programma di prevenzione primaria
rispetto ad alcune problematiche ostetriche
· Sociale, favorendo la socializzazione tra donne che si trovano nella stessa condizione.
E’ fondamentale inoltre ricordare che i corsi di acquaticità per gestanti rappresentano eventi propedeutici per la
preparazione al parto; sperimentano con le donne momenti di rilassamento e di conseguente diminuzione della
tensione muscolare che la donna sarà invitata a ricercare soprattutto nella fase prodromica e dilatante e offrono
esercizi di respirazione e di piccole apnee utili nella fase espulsiva.

STUDI CITATI
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Immagine Acquaticità gravidanza