Esercizio Terapeutico per il trattamento dei disturbi di caviglia
La caviglia è una zona anatomica formata da più articolazioni, che, assieme al piede sorreggono il nostro intero peso corporeo.
La caviglia rappresenta uno dei segmenti corporei più vulnerabili.
E’ caratterizzata dal fatto di essere molto mobile permettendo un ampio range di movimento che allo stesso tempo rappresenta un fattore di rischio nell’insorgenza di traumi.
Fra questi troviamo, fratture, distorsioni, instabilità funzionali, tendinopatie e lussazioni.
Le cause principali che portano alla comparsa di patologie possono essere molteplici come l’età, la perdita di elasticità, difetti strutturali del piede, improvviso aumento del carico di lavoro, insufficienti periodi di recupero o l’inadeguatezza tecnica dell’allenamento.
Dopo aver effettuato esami clinici, eventuali trattamenti funzionali o chirurgici, il fine principale è quello di riportare il soggetto a riacquisire il proprio ROM (range di movimento) per poter tornare a camminare senza eventuali dolori, a svolgere attività di vita quotidiana e a praticare l’attività motoria o sportiva che praticava prima del trauma.
Da questo momento subentra l’importanza dell’esercizio terapeutico mirato.
In cosa consiste?
I principali punti su cui focalizzare iter dell’esercizio terapeutico sono:
- Mobilità
- Propriocezione
- Rinforzo muscolare
Mobilità: Condizionare i movimenti articolari per ristabilizzare l’escursione di movimento completa è uno step fondamentale durante il recupero post trauma della caviglia. Un esercizio da poter svolgere sia in palestra che comodamente a casa consiste nel mettersiseduti muovendo l’arto caricando sull’avampiede e sul tallone cercando di creare un movimento continuo. Successivamente può essere richiesto di caricare sulla parte esterna del piede e su quella interna. Il fine di questi semplici movimenti è quello di riportare la vostra caviglia a riacquisire i range di movimento col fine di tornare a camminare senza alcun fastidio.
Propriocezione: Come abbiamo detto precedentemente la caviglia è molto mobile, quindi è necessario nell’iter riabilitativo, inserire esercizi che condizionano la consapevolezza dei nostri movimenti focalizzando l’attenzione sull’allenamento dell’equilibrio. Può essere richiesto al paziente di togliere le scarpe, poiché il piede nudo ha una maggior sensibilità. Possono essere utilizzate superfici destabilizzanti come tavolette propriocettive, skimmy o bosu, che sono attrezzi utilizzati in palestra che creano instabilità allenando e condizionando il nostro equilibrio rendendoci più consapevoli e sicuri dei nostri movimenti. A casa possono essere utilizzati dei cuscini di differenti profondità, palline da tennis oppure un giardino, poiché la struttura sarà sicuramente più morbida rispetto alla rigida’ di un pavimento.
Rinforzo muscolare: Per ultimo, ma non meno importante è necessario un rinforzo della muscolatura, poiché un aumento della forza delle strutture muscolari nei pressi dell’articolazione, aiuta il soggetto ad avere più stabilità col fine di diminuire i tempi di recupero per un pronto ritorno alle attività di vita quotidiana e dell’attività motoria. In particolare viene focalizzata l’attenzione sul polpaccio. Da proporre sia in palestra con uno step, che a casa (basta avere un gradino o un rialzo da 10/20 cm): può essere richiesto al paziente di posizionarsi sopra allo step con gli arti inferiori appoggiando solo la punta del piede su di esso. Successivamente gli si chiede di portare in basso i propri talloni senza toccare terra e riportali in linea con la punta appoggiata allo step. Questo movimento può essere svolto per 20 ripetizioni in 3 serie. Se il soggetto ha difficoltà a rimanere in posizione stabile può svolgere l’esecuzione con gli arti superiori in appoggio al muro o ad altre strutture.
Anche la tua casa, seguendo i consigli d’un esperto, che permette un monitoraggio sicuro e continuo, può essere il luogo per mantenere e migliorare il tuo stato di benessere.
A cura di:
Chiara Bombarda
- Addetta alla riabilitazione