La fascite plantare è una condizione dolorosa non traumatica del piede che coinvolge la fascia plantare.


La fascia plantare è un tessuto connettivo che si estende dal calcagno alle teste
metatarsali. La fascia plantare serve a stabilizzare e sorreggere l’arco plantare


longitudinale e svolge un ruolo biomeccanico anche durante il cammino. Quando le
articolazioni metatarso-falangee si estendono si crea una tensione sulla fascia che comporta
un avvicinamento del calcagno alle teste metatarsali con conseguente aumento dell’arco
longitudinale. Questo è il meccanismo che permette al piede di diventare più efficiente nella
propulsione
durante la deambulazione.
Rappresenta uno dei disturbi più frequenti a carico del piede : interessa il 10% della
popolazione generale e rappresenta il 25% di tutti i disturbi del piede negli atleti .
I soggetti con fascite plantare riferiscono una ridotta qualità della vita in quanto il dolore
impedisce loro di eseguire attività della vita quotidiana o partecipare ad attività sportive
( Rasenberg 2018 ).
Sebbene sia considerata una condizione con un decorso clinico favorevole , la risoluzione
dei sintomi in alcuni pazienti può richiedere fino a 18 mesi ( Babatunde 2019 ).
Cosa causa la fascite plantare?
La causa della fascite plantare non è ancora chiara, ma probabilmente è multifattoriale . I
fattori che possono contribuire allo sviluppo di questa condizione dolorosa sono:
● riduzione del movimento della caviglia o della prima articolazione metatarsofalangea;
● obesità, ovvero elevato indice di massa corporea in soggetti non atletici;
● piede pronato;
● attività che richiedono il mantenimento prolungato della stazione eretta.
Diagnosi di fascite plantare
La diagnosi di fascite plantare si basa su:
anamnesi : in genere chi soffre di fascite plantare riferisce dolore localizzato nella
regione plantare del tallone
, soprattutto durante i primi passi mattutini o nei
movimenti dopo un periodo di inattività. L’esordio solitamente è insidioso, il dolore
può essere intenso e può irradiarsi e coinvolgere l’intera fascia plantare;
esame clinico : il paziente solitamente ha dolore alla palpazione dell’inserzione
prossimale della fascia plantare.
Le indagini strumentali (ecografia, radiografia o risonanza magnetica) non sono
necessarie per la diagnosi di fascite plantare, tuttavia possono essere necessarie per
rilevare eventuali altre patologie (frattura da stress calcaneare, sperone calcaneare, ecc).
Rimedi fascite plantare
esercizi di stretching specifici della fascia plantare e del polpaccio
(gastrocnemio/soleo);
taping anti-pronazione : permette una riduzione del dolore e un miglioramento della
funzione nel breve termine (prime 3 settimane);
terapia manuale : la mobilizzazione delle articolazioni per il recupero dell’escursione
articolare della caviglia e il trattamento dei tessuti molli riduce il dolore e determina
un miglioramento della funzione;
plantari : rappresentano una strategia frequentemente utilizzata nella gestione
conservativa di questo disturbo, in quanto determinano una riduzione del dolore e un
aumento della funzione dal breve al lungo termine (da 2 settimane a 1 anno)
specialmente nei pazienti che rispondono positivamente al taping anti-pronazione
( Martin 2014 ). Due revisioni sistematiche recenti hanno anche mostrato che
l’efficacia dei plantari è indipendente dal tipo di plantare (prefabbricati o
personalizzati), di conseguenza i plantari prefabbricati dovrebbero essere consigliati
perché meno costosi ( Whittaker 2017; Rasenberg 2018 );
laserterapia;
onde d’urto;
elettroterapia: se associata a terapia manuale e stretching determina miglioramenti
sugli outcome nel medio e lungo periodo (1-6 mesi);
esercizio terapeutico: esercizi di rafforzamento dei muscoli che controllano la
pronazione e attenuano le forze durante le attività di carico;
chirurgia: può essere presa in considerazione nel caso in cui la fascite plantare non
risponda al trattamento conservativo nel lungo termine; tuttavia solo l’1% dei soggetti
con fascite plantare necessita di chirurgia.

A cura di:

Eleonora Soldani, FT

  • Fisioterapista dei disordini muscolo-scheletrici

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