Un leggero dolore dopo un’intensa attività fisica, niente di più: è in questo modo che di solito esordiscono molte patologie del ginocchio. È facile confondere il problema con l’affaticamento o con una piccola contrattura dei muscoli, specialmente per chi non è molto esperto. Talvolta è invece il sintomo con il quale comincia a manifestarsi una problematica del ginocchio. Il ginocchio infatti, pur essendo un complesso articolare piuttosto robusto, è caratterizzato da dinamiche abbastanza complicate da fare in modo che un piccolo danno, se trascurato, si ripercuota sull’intero sistema.

Anche per questo motivo è consigliabile rivolgersi a un professionista specializzato non appena si ha il dubbio che l’articolazione sia in quale modo danneggiata. In caso contrario, esattamente come capita quando l’ingranaggio di un orologio viene scalfito, con il tempo il piccolo errore che si crea influenza anche gli ingranaggi circostanti fino a causare la rottura dell’intero meccanismo. Una lesione che a un occhio profano può inizialmente sembrare poco significativa può così essere la causa scatenante di un problema come l’artrosi, che ha un impatto rilevante sulla qualità della vita del paziente.

Come avere ginocchia sane e robuste?

È una domanda che ci viene rivolta spesso dai nostri pazienti alla quale possiamo rispondere parlandogli di esercizio terapeutico guidato dal fisioterapista.

Spesso è scontato che dolore articolare e disabilità funzionale, sintomi cardinali delle patologie di ginocchio, siano dovuti a danni strutturali, che devono essere “riparati” e trattati con approcci chirurgici. Le attuali evidenze, però, dimostrano in particolare che l’artrosi è una “condizione che interessa la persona nel suo complesso”, in cui diversi fattori biopsicosociali che modulano i processi infiammatori, così come risposte comportamentali che innescano dolore e disabilità, interagiscono per influenzare la salute dell’articolazione. Questo punto di vista evidenzia il ruolo chiave dei trattamenti attivi, non chirurgici, nella gestione delle patologie di ginocchio.

L’esercizio terapeutico è il trattamento non chirurgico più importante nelle patologie di ginocchio, non solo a causa dell’effetto positivo sui sintomi articolari, ma anche perché le evidenze mettono in risalto che l’esercizio e l’attività fisica aiutano a prevenire e migliorare i sintomi di diverse condizioni croniche.

Negli ultimi venticinque anni gli studi randomizzati controllati che hanno valutato l’effetto dell’esercizio terapeutico nei pazienti con artrosi di ginocchio sono arrivati a una conclusione indiscutibile: il dolore e la funzionalità fisica sono migliorati in modo significativo a seguito di un intervento costituito da esercizio supervisionato in questi soggetti. Sulla base delle evidenze a disposizione, l’esercizio terapeutico sembra avere un effetto maggiore sia sul dolore sia sulla funzionalità nei soggetti con artrosi di ginocchio rispetto a quelli con artrosi di anca. Sebbene l’effetto del trattamento sia leggermente inferiore, l’esercizio in acqua può offrire un’alternativa praticabile, se il paziente non è in grado di eseguire esercizi a terra, per esempio a causa di sintomi intollerabili nel caricare l’articolazione e/o grave obesità.

Sorprendentemente l’esercizio terapeutico sembra più efficace e più sicuro per alleviare il dolore rispetto ai tradizionali farmaci antidolorifici proposti attualmente: l’esercizio terapeutico ha almeno lo stesso effetto antidolorifico dei FANS e due-tre volte maggiore del paracetamolo nei pazienti con dolore di ginocchio, è associato solo a lievi effetti collaterali come dolori muscolari e riacutizzazioni temporanee del dolore, mentre i farmaci antidolorifici possono essere associati a un rischio considerevole di effetti collaterali, a carico di  stomaco, fegato e sistema cardiovascolare.

Soggetti con dolore severo che impedisce la partecipazione a un programma di esercizio terapeutico possono beneficiare di farmaci antidolorifici supplementari, previa consultazione con il loro medico di medicina generale, e, una volta che i sintomi del paziente diminuiscono grazie all’esercizio terapeutico, il paziente può interrompere o ridurre l’assunzione di farmaci antidolorifici.

È bene informare i pazienti che si devono aspettare riacutizzazioni del dolore quando ci si inizia ad allenare, che questo non è un segno di pericolo per la cartilagine, ma piuttosto un segno di esposizione del corpo a un’attività nuova o ripetuta e simile a ciò che tutte le persone sperimenterebbero quando iniziano qualsiasi nuova attività. Le riacutizzazioni del dolore diminuiscono con il numero di sessioni di allenamento e scompaiono per la maggior parte dei pazienti dopo circa 5-6 settimane.

Associato all’esercizio terapeutico in palestra si possono associare sedute di idrochinesiterapia dove l’impatto sul ginocchio è minore e si possono ottenere i medesimi benefici, perciò in condizioni di grave artrosi o gonfiore importante del ginocchio sono consigliate sedute di esercizio in piscina.

Inoltre è possibile associare l’esercizio terapeutico a sedute di RSQ1, una terapia, che consente di massimizzare gli effetti terapeutici, recuperare rapidamente problematiche muscolo-articolari, incrementare forza e performance atletica e definire la muscolatura. RSQ¹ rappresenta uno strumento d’avanguardia che permette di intervenire in fase acutissima negli atleti ed avviare il processo riabilitativo rapidamente, consentendo a tutti di accelerare i tempi di recupero.

Il dispositivo RSQ¹ utilizza 2 onde che permettono di svolgere una diagnosi neuromuscolare che aiuta il terapista ad individuare flogosi, deficit di forza, pattern compensatori e disfunzioni muscolari. Il paziente svolge quindi un trattamento che ha come finalità non solo quello di curare il sintomo, ma anche risolvere e prevenire il problema che determina difficoltà nei movimenti, dolore, incapacità di allenarsi in modo completo ed efficace.

RSQ¹, grazie a questa unica ed innovativa corrente, recluta un maggior numero di unità motorie, aumenta la vascolarizzazione e l’ossigenazione dei tessuti.

Il trattamento RSQ¹ è particolare anche perché prevede una partecipazione attiva del paziente, che invece di ‘subire’ il trattamento fisioterapico diventa parte impegnata nel recupero funzionale, svolgendo movimenti più o meno complessi a seconda della patologia da trattare.

RSQ¹, infatti, è utilizzato in combinazione a movimenti funzionali, al fine di stimolare, allungare e rafforzare la muscolatura secondo la corretta attivazione, eseguire trattamenti preventivi, eliminare schemi motori compensativi ed ottenere recuperi fisioterapici più rapidi.

A cura di:

Andrea Biagini:

  • Fisioterapista
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