Le lesioni del legamento collaterale mediale sono comuni nella pratica sportiva, soprattutto negli sport da contatto o che richiedono improvvisi cambi di direzione.


Il legamento collaterale mediale infatti contribuisce alla stabilizzazione del ginocchio fornendo supporto contro lo stress in valgo , le forze di rotazione e le forze di traslazione anteriore della tibia (Wijdicks 2009 ). E’ costituito da:
● una componente superficiale : fornisce stabilità statica allo stress in valgo del ginocchio;
● una componente profonda : si oppone alla traslazione anteriore della tibia e fornisce anche una minore stabilizzazione statica contro lo stress in valgo.

Le lesioni del legamento collaterale mediale rappresentano fino al 40% di tutte le lesioni del ginocchio , in particolare in circa il 30% dei casi la lesione è isolata, ma spesso può succedere che vengano coinvolte anche altre strutture come i legamenti crociati e il menisco mediale ( Bollen 2000 ).


Generalmente la lesione avviene durante l’attività sportiva per trauma da contatto con stress in valgo del ginocchio o durante rapidi cambi di direzione.

Traumi lievi possono provocare la lesione della porzione superficiale del legamento collaterale mediale, mentre traumi più gravi possono provocare lesioni complete del legamento collaterale mediale (porzione superficiale e profonda).


Come si fa diagnosi di lesione del legamento collaterale mediale?
La diagnosi di una lesione del legamento collaterale mediale può essere fatta in modo affidabile da uno specialista basandosi su:
anamnesi: il paziente riferisce un trauma recente con stress in valgo sul ginocchio o una sensazione di “cedimento” durante un rapido cambio di direzione;
esame clinico: l’esame fisico è positivo se c’è un’apertura mediale in valgo e dolorabilità alla palpazione dell’aspetto mediale del ginocchio; viene valutata anche l’escursione articolare e l’eventuale presenza di gonfiore ed ecchimosi. Durante l’esame fisico è importante fare un esame completo del ginocchio per escludere lesioni associate (legamenti crociati o menisco mediale).


In base all’entità dell’infortunio la lesione si classifica in :
lesione di I grado : coinvolge alcune fibre del legamento collaterale mediale; il paziente presenta dolorabilità localizzata nella parte mediale del ginocchio e nessuna instabilità;
lesione di II grado: comporta la rottura di più fibre , comunemente delle fibre superficiali del legamento con conservazione di quelle profonde; il paziente presenta dolorabilità generalizzata alla palpazione e nessuna instabilità;
lesione di III grado: comporta una lesione completa del legamento collaterale mediale, sia delle fibre superficiali che profonde, con instabilità del ginocchio.


Per quanto riguarda l’indagine diagnostica la risonanza magnetica è di solito riservata per casi di trauma grave o quando si sospetta lesione multi-legamento ( Phisitkul 2006).


In cosa consiste la riabilitazione per una lesione del legamento collaterale mediale?
Nelle lesioni di I grado e II grado, nonché in quelle di III grado isolate il trattamento è conservativo (non-chirurgico):
fase 1: educazione del paziente, utilizzo di un tutore per prevenire ulteriori stress in valgo, riduzione del gonfiore (ad esempio attraverso l’utilizzo del Game Ready), iniziale recupero dell’escursione articolare (uno studio su animali condotto nel 2005 da Creighton ha mostrato che in un’articolazione con deficit di articolarità la guarigione del legamento è più lenta e con risultati peggiori), esercizi di rinforzo muscolare statico senza dolore, allenamento alla deambulazione (l’idrochinesiterapia può essere d’aiuto);
fase 2: recupero della forza muscolare attraverso esercizi di rinforzo muscolare con carico progressivo in base alla tolleranza del paziente; esercizi di controllo motorio; ritorno graduale alla corsa monodirezionale (in linea retta);
fase 3: esercizi di rinforzo muscolare e controllo motorio, reinserimento del gesto sportivo specifico , cambi di direzione , esercizi pliometrici e di agilità , fino al ritorno allo sport e alle normali attività quotidiane.


Le lesioni di III grado isolate sono gestite in modo simile alle lesioni di grado più lieve poichè è stato visto che comporta risultati migliori rispetto al trattamento chirurgico (Macmahon 2007 ). Infatti nella maggior parte dei casi le lesioni del legamento collaterale sono prossimali o distali, per cui hanno un apporto di sangue adeguato a garantirne la guarigione (Robins
1993 ).

Tuttavia circa l’ 80% delle lesioni di III grado sono associate a altre lesioni legamentose, in particolare del legamento crociato anteriore ( Fetto 1978 ). In questo caso, così come in caso di intrappolamento legamentoso intra-articolare e avulsione ossea importante, invece è consigliato il trattamento chirurgico ( Chen 2008; Laprade 2012 ).

Quali sono le complicanze di una lesione del legamento collaterale mediale?

La complicanza più significativa dal punto di vista clinico di una lesione del collaterale mediale è la ricorrenza della lesione. In un gruppo di pazienti con lesione del legamento collaterale mediale di III grado isolata la recidiva della lesione è stata del 23% (Reider 1994).
Quali sono i tempi di recupero in caso di lesione del legamento collaterale mediale?
I tempi di recupero per il ritorno alla pratica sportiva variano in base all’entità dell’infortunio, allo sport e alla presenza di altre lesioni associate.
Generalmente la prognosi delle lesioni di I e II grado è favorevole con ritorno allo sport/lavoro nel giro di poche settimane. Diversi studi hanno mostrato che nelle lesioni di I grado il ritorno allo sport avviene di solito in circa 10-11 giorni , mentre nelle lesioni di II grado in circa 20 giorni (Derscheid 1981; Miyamoto 2009). Quasi tutti i pazienti con lesione di I e II grado tornano a praticare attività sportiva senza problemi entro 3 mesi .
Per quanto riguarda le lesioni di III grado in caso di trattamento conservativo per la guarigione possono essere necessarie più di 6 settimane.
Nel caso invece in cui sia necessario l’ intervento chirurgico , i tempi di recupero dipendono molto dalle eventuali lesioni associate (legamenti crociati o menisco), molto probabilmente si dovrà seguire un periodo di riabilitazione di alcuni mesi .

A cura di:

Eleonora Soldani, FT
● Fisioterapista dei disordini muscolo-scheletrici

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