La protesi totale di anca per il trattamento dell’osteoartrosi grave dell’articolazione dell’anca è uno degli interventi chirurgici più effettuati al giorno d’oggi.
L’utilizzo della protesi di anca è molto aumentato negli ultimi decenni sia nei soggetti più anziani (> 65 anni) che in quelli più giovani (45-54 anni) per diverse ragioni, come l’invecchiamento della popolazione, la crescente prevalenza dell’obesità, la partecipazione ad attività lavorative o sportive molto impegnative, lo stile di vita più attivo. Nei soggetti più giovani e attivi il ritorno alle attività quotidiane include il ritorno al lavoro e il ritorno allo sport.
Una revisione sistematica pubblicata nel 2018 sulla rivista Sports Medicine ha indagato nei pazienti con protesi totale di anca la misura di ritorno al lavoro e allo sport e la tempistica di questa ripresa.
I risultati dello studio hanno mostrato che una grande percentuale di pazienti dopo intervento chirurgico di protesi di anca ritorna al lavoro e a praticare sport.
La percentuale di pazienti che riprende l’attività lavorativa varia dal 25% al 100% e il tempo medio di ritorno al lavoro è di circa 9 settimane. Inoltre è stato visto che l’assenza dal lavoro prima dell’intervento e un lavoro più pesante nel pre-operatorio sono associati a un ritorno al lavoro inferiore dopo protesi di anca. Di contro, un livello di istruzione maggiore, in genere associato a lavoro di ufficio, quindi con un carico fisico inferiore, è stato associato a un ritorno al lavoro più elevato.
Per quanto riguarda l’attività sportiva, la percentuale di pazienti che ritorna allo sport è compresa tra il 43% e il 100%, indicando che un numero maggiore di pazienti pratica sport nel post-operatorio rispetto al pre-operatorio. Il tempo medio per il ritorno alla pratica sportiva è di circa 21 settimane. I risultati dello studio hanno mostrato che dopo intervento di protesi di anca si verifica una diminuzione della partecipazione ad attività sportive ad alto impatto (tennis, corsa) e un corrispondente aumento della partecipazione ad attività a basso impatto (nuoto, camminata). Dal punto di vista chirurgico questo è desiderabile: è noto che le attività sportive ad alto impatto influenzano negativamente la durata della protesi di anca, tuttavia una piccola percentuale di pazienti anche dopo l’intervento chirurgico continua a praticare attività ad alto impatto, in quanto per molti di questi la possibilità di continuare la loro attività è proprio la ragione principale dell’intervento, per questo motivo prima dell’intervento sarebbe importante che il paziente discutesse dei propri obiettivi con lo specialista. Dallo studio è emerso che un fattore prognostico importante per il ritorno allo sport è la partecipazione sportiva pre-operatoria.
A cura di:
Eleonora Soldani
- Fisioterapista