L’invecchiamento e le posture non adatte sono complici dell’artrosi cervicale, la quale è una delle tipologie più diffuse di dolore al collo nell’Occidente nonché una delle cause più limitanti in quanto provoca la degenerazione della cartilagine cervicale.
La cartilagine è quel tessuto connettivo che ricopre le articolazioni o meglio le zone in cui le ossa sono a contatto tra loro. L’artrosi o meglio la degenerazione della cartilagine è un processo fisiologico normale che è compatibile con l’avanzamento dell’età.
Tuttavia, esistono delle forme di artrosi più severe molto spesso causate da più fattori concomitanti, una predisposizione genetica, sovraccarico funzionale o la scarsità di movimento. Il dolore alla cervicale può avere diverse cause e non sempre la causa può essere attribuita all’artrosi.
Il consiglio, in caso di dolore alla cervicale, è quello di farsi valutare da un fisioterapista specializzato per capire quale o quali sono le cause del dolore al collo, per creare una pianificazione precisa del percorso terapeutico.
L’artrosi cervicale è un disturbo che può essere caratterizzato da un forte dolore localizzato e limitazione dei movimenti e vertigini ma, attraverso la sua conoscenza, è possibile conviverci nonché attenuare i malesseri, anche se a qualcuno può sembrare impossibile.
Nell’artrosi cervicale usura ed erosioni interessano tipicamente sia le superfici articolari delle vertebre, sia i dischi di cartilagine interposti tra una vertebra e l’altra. Tali strutture vanno incontro a un lento deterioramento, che determina dolori e altri problemi, tra cui rigidità del collo, nausea, mal di testa, vertigine e riduzione della mobilità.
Il tratto cervicale è la zona più mobile della colonna vertebrale garantisce i corretti movimenti del collo e della testa. Il danno cartilagineo e articolare tipico dell’artrosi è almeno in parte una conseguenza fisiologica dell’invecchiamento.
Tuttavia, per quanto riguarda l’artrosi cervicale il fattore età non è così determinante, dato che il processo artrosico colpisce spesso anche soggetti giovani. Sarebbe perciò corretto considerarla, più una conseguenza di un errato stile di vita che un inevitabile effetto dell’invecchiamento.
L’artrosi cervicale è una malattia cronica e progressiva. Se non viene affrontata e curata adeguatamente, può coinvolgere anche le strutture nervose e vascolari protette dalla stessa colonna cervicale, con tutte le conseguenze negative del caso. Ad esempio, possono insorgere fastidiosi dolori e formicolii che dal collo si estendono sino alle braccia.
Cenni di anatomia
Il tratto cervicale della colonna vertebrale è costituito da 7 vertebre, convenzionalmente numerate da C1 a C7. Il rachide cervicale ha la funzione di sostenere il capo e consentirne i movimenti di flesso-estensione, inclinazione laterale e rotazione.
Ogni corpo vertebrale è separato dal disco intervertebrale, un disco di consistenza fibrosa (anulus) che circonda una porzione centrale gelatinosa (nucleo). Il disco intervertebrale è una struttura avascolare che ha lo scopo di assorbire gli urti cui fisiologicamente il collo è sottoposto durante la vita.
La mancanza di una vascolarizzazione propria giustifica la tendenza di tale struttura alla degenerazione che si osserva con l’avanzare dell’età.
All’interno del canale vertebrale è ospitato e protetto il midollo spinale, struttura del sistema nervoso centrale di vitale importanza. A ogni livello vertebrale, dal midollo spinale fuoriesce un paio di nervi spinali destinati all’innervazione in periferia di organi, muscoli, cute.
Artrosi cervicale: cos’è
La probabilità di essere affetti da artrosi aumenta di pari passo con l’età. Tuttavia, la probabilità di svilupparla più o meno precocemente dipende da un substrato geneticamente determinato su cui possono agire molteplici fattori di rischio.
I fattori di rischio modificabili più rilevanti sono:
- abitudini posturali scorrette: una posizione viziata del collo crea un disequilibrio nella distribuzione dei carichi e delle forze che agiscono su di esso. (uso eccessivo di smartphone)
- lavori sedentari e ripetitivi che costringono a posizioni obbligate per lungo tempo: per i motivi di cui sopra.
- stress meccanici e le sollecitazioni a livello articolare: i microtraumi ripetuti o i traumi diretti o indiretti sul collo, in particolare i colpi di frusta in seguito a incidenti automobilistici, possono determinare un danno articolare che col tempo evolve in artrosi.
- la pratica di sport ad alto impatto
- il fumo di sigaretta e il consumo di alcolici superiore a 3 unità pro die: è un fattore di rischio per artrosi, probabilmente correlato all’incremento dello stress ossidativo.
Sintomi
Fra i sintomi dell’artrosi cervicale, i più noti sono il dolore percepito alla nuca e al collo, la sensazione di rigidità e la difficoltà nel compiere anche movimenti banali, come girare o piegare il capo.
Fra i sintomi dell’artrosi cervicale (e non solo) è possibile riscontrare:
- Lo scricchiolio o sensazione di schiocco al collo. Caratteristico dell’artrosi cervicale è la sensazione di percepire la presenza, soprattutto durante i movimenti di rotazione, di una specie di “sabbiolina” all’interno del collo a causa dell’errato posizionamento delle vertebre;
- Alterazioni posturali. Generalmente, per coloro che soffrono di artrosi cervicale esiste un percorso specifico di irrigidimento: si assiste, infatti, prima ad una verticalizzazione del tratto fino allo spostamento del collo in avanti, provocando grande accorciamento della muscolatura che diventerà rigida;
- Ronzio alle orecchie;
- Giramenti di testa;
- Dolori diffusi (collo, gomito, petto, spalla, braccia e sterno);
- Rigidità dei movimenti. La sensazione di rigidità è causata da una serie di meccanismi protettivi del sistema nervoso che assicurano la parziale immobilità del settore di colonna vertebrale in sofferenza;
- Formicoli diffusi alle braccia, alle mani, alla testa e alle gambe;
- Mal di schiena;
- Mal di Testa e nausea;
- La presenza di osteofiti o becchi osteofitari. Caratteristici dell’artrosi sono queste neoformazioni ossee costituite dal corpo come risposta alla continua infiammazione;
- Il segno di Lhermitte, ovvero una sensazione di scarica elettrica provocata dalla flessione del capo che, generalmente, nasce sulla base del collo e si propaga lungo la colonna vertebrale.
I sintomi che abbiamo citato non appartengono limitatamente solo alla sindrome dell’artrosi cervicale ma a molte patologie collegate.
La fisioterapia per l’artrosi cervicale
Spesso chi ha dolori cervicali lievi e che non limitano troppo la vita quotidiana si affida solo all’utilizzo di antidolorifici e antinfiammatori, a bagni caldi, cerotti o crema di vario genere. Altre volte si trascina invece il problema per parecchio tempo prima di cercare una soluzione o cercandola solo quando la situazione peggiora.
La Fisioterapia, dopo un’attenta valutazione, con trattamenti manuali ed esercizi attivi in studio e a domicilio può aiutarti a risolvere in maniera conservativa e spesso definitiva il tuo problema riducendo al minimo l’utilizzo dei farmaci.
Se viene eseguita quando i sintomi sono ancora leggeri e poco invalidanti ti eviterà di arrivare a situazioni più complesse da gestire e lunghe da trattare.
Il fisioterapista in studio con tecniche mio-fasciali, mobilizzazioni e manipolazioni cervicali, (quando indicate) può desensibilizzare le zone interessate, riducendo il dolore e migliorando la mobilità del tuo collo.
Con lo stesso scopo anche alcuni trattamenti di terapia fisica strumentale come tecar, ipertermia, E.N.F., ultrasuoni o laser potrebbero essere utili.
Tramite esercizi specifici di stretching e mobilizzazione, esercizi di rinforzo muscolare graduati in base alle tue capacità ed esercizi di correzione posturale da eseguire in studio con la guida del fisioterapista potrai trovare rapidi miglioramenti nella tensione muscolare, ti stancherai meno velocemente con minor sensazione di pesantezza sul collo e sulle spalle, e riuscirai a sopportare carichi lavorativi più intensi con gli arti superiori.
In alcune situazioni ti basterà poi semplicemente cambiare delle vecchie abitudini o introdurne semplici e nuove a casa e in ufficio, muovendoti di più e spesso durante il giorno, eseguendo anche qualche esercizio specifico, cambiando posizioni o apportando degli aggiustamenti alla postazione di lavoro.
Oltre agli esercizi da svolgere a casa o a lavoro, esistono diverse attività che è possibile svolgere per poter attenuare i dolori e ridurre l’infiammazione.
- La Terapia fisica è utile per ridurre l’infiammazione e i dolori e le terapie che apportano benefici per il dolore sono diverse per questo è necessaria una valutazione funzionale da parte del fisioterapista. In genere la terapia manuale e gli esercizi funzionali sono alla base del piano di trattamento, tuttavia anche i mezzi fisici come la tecar, il laser e la terapia ad ultrasuoni sono ottimi coadiuvanti poiché riescono ad entrare in profondità, agendo direttamente sull’articolazione.
- La fisiokinesiterapia è una branca della fisioterapia che si occupa principalmente della riabilitazione motoria del paziente. Il professionista, infatti, attraverso l’intervento manuale può curare e recuperare le funzionalità del paziente che sono state perse per eventi traumatici e/o degenerativi. In caso di artrosi cervicale il fisioterapista può accompagnare i movimenti attivi del paziente per facilitare il ripristino del range di movimento. La fisiokinesiterapia può essere passiva (è il fisioterapista che muove la cervicale) o attiva-assistita (il paziente esegue il movimento e il fisioterapista lo accompagna, correggendo la traiettoria di movimento o ponendo una resistenza per far lavorare la muscolatura.
- L’osteopatia. Correggendo subito l’idea che l’osteopatia sia la panacea per tutti i dolori dell’apparato muscolo scheletrico e che riallineando le articolazioni spariscono i dolori, è invece utile sapere può offrire benefici ai pazienti colpiti da artrosi cervicale. L’osteopatia lavora sull’ idea di globalità del corpo, rimettere in equilibrio tutti vari distretti corporei anche distanti dalla cervicale, può offrire un vantaggio motorio che si traduce in una riduzione dei carichi su di essa.
- L’idrokinesiterapia. Grazie al potere curativo legato all’acqua che allevia il carico sul rachide cervicale costituendo un rimedio antidolorifico per le patologie articolari. Infatti, l’utilizzo dell’acqua calda da un effetto miorilassante, per l’effetto della temperatura sui muscoli e per lo scarico delle articolazioni in assenza di gravità.
Artrosi cervicale ed esercizi
Gli esercizi dell’artrosi cervicali rappresentano una valida soluzione per ritrovare la libertà di movimento e rafforzare la muscolatura del collo nonché attenuare i dolori che contraddistinguono questa patologia: generalmente, si dovrebbero eseguire 3/4 volte al giorno a meno che il dolore non si accentui in maniera considerevole. Sono esercizi aspecifici e possono, e devono, essere personalizzati dal fisioterapista dopo una valutazione di approfondimento, ma come sappiamo dalla letteratura internazionale il movimento rimane il miglior rimedio per i dolori alla colonna cervicale.
Vediamo quali sono gli esercizi più adatti e le modalità per eseguirle.
- Le rotazioni del collo. Seduto con la schiena e il collo dritti e le spalle leggermente indietro, bisogna ruotare la testa guardando oltre la spalla e fino a sentire un lieve stiramento. È necessario tenere il collo dritto e ripetere 10 volte per ogni lato.
- Stretching in rotazione. Ripetere l’esercizio precedente aiutandosi con le mani a ruotare il capo prima verso destra e poi verso sinistra. Ogni posizione raggiunta va tenuta per alcuni secondi. Respirare lentamente.
- Retrazione del mento. Seduti o in piedi con il collo e la schiena dritte, è necessario cercare di tirare indietro il mento, mantenendo lo sguardo all’orizzonte, cercando di creare una sorta di doppio mento nella parte anteriore del collo. La posizione va mantenuta per 2 secondi e ripetuta per 10 volte. Questo esercizio è utile per il ripristino, della mobilita vertebrale, della postura e della normale funzione dei muscoli del collo.
- Inclinazioni laterali del collo. Con schiena e collo dritti, portare la testa verso la spalla fino a sentire un leggero stiramento ma non dolore. Ripetere 10 volte per entrambi i lati.
- Stretching in inclinazione laterale. Ripetere l’esercizio precedente e aiutarsi con la mano per fare trazione sul collo, prima a destra e poi a sinistra. Mantenere sempre la posizione per alcuni secondi.
- Estensione cervicale. Dalla posizione di collo eretto inspirare e portare il capo verso l’alto come voler guardare il soffitto. Espirare e flettere il capo in avanti fino a toccare il petto con il mento. Ogni posizione raggiunta va tenuta per alcuni secondi. Respirare lentamente.
- Flessione cervicale. Dalla posizione di collo eretto, senza flettere il tronco, posizionare le mani dietro la nuca e spingere il capo in avanti e verso il basso, fino a sentire una certa trazione sul collo. La posizione va tenuta per alcuni secondi per poi ritornare alla posizione di partenza.
- Retrazione del capo. Dalla posizione di collo eretto, soprapporre le mani davanti alla fronte e spingere con il capo contro le proprie mani, facendo resistenza con le mani stesse. Tornare alla posizione di partenza, respirare lentamente e profondamente.
- Disegnare numeri. Dalla posizione di collo eretto, sguardo fisso verso il muro, disegnate in modo ampio con la punta del naso i numeri da 1 fino a 10. Respirare lentamente e profondamente.
- Stretching spalle. Afferrare le proprie mani posteriormente dietro la schiena e tirare verso il basso. Nello stesso tempo flettere il collo in avanti e spingere verso il basso
È fondamentale non arrivare a sentire un dolore acuto alla cervicale durante l’esecuzione degli esercizi, si deve entrare molto gradualmente nella zona del dolore, guadagnando progressivamente l’articolarità. Per avere un parametro di riferimento preciso per capire quanto spingersi verso il dolore, basta controllare che alla fine di ogni sequenza di esercizi in dolore o la tensione avvertita durante l’esecuzione del movimento spariscano entro pochi secondi. Se dopo l’esecuzione dell’esercizio il dolore cervicale rimane interrompere gli esercizi e parlarne al proprio fisioterapista.
I trattamenti medici
Purtroppo, non esiste una cura per permettere la regressione dell’artrosi cervicale ma, attraverso i trattamenti con farmaci, è possibile godere di un’azione antidolorifica, che va sempre abbinata ad un piano riabilitativo. L’utilizzo dei farmaci va sempre limitato per via degli importanti effetti collaterali e per un’efficacia limitata.
• Per alleviare il dolore da infiammazione generato dall’artrosi, sono utili gli antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans);
• Creme antinfiammatorie e cerotti. Questa tipologia di presidi e di creme sono meno efficaci rispetto ai farmaci tradizionali: svolgono, infatti, un’azione molto superficiale e non penetrano in maniera adeguata nelle articolazioni, limitandone l’efficacia;
• Il cortisone. Questa sostanza, soprattutto attraverso iniezioni da realizzare direttamente sulla zona da trattare (mesoterapia), ha la capacità di ridurre l’infiammazione e il dolore;
• Integratori Alimentari. Oggi la scienza ci dice che gli integratori alimentari non forniscono una soluzione efficaci per l’artrosi. Gli scienziati invece sono sempre più concordi nel consigliare il movimento come attività mirata alla riduzione dei sintomi e al rallentamento della patologia.
• I farmaci miorilassanti (come dice lo stesso nome) permettono la riduzione delle contratture muscolari legate alla zona del collo e della zona circostante.
Rimedi naturali per l’artrosi cervicale
Molti pazienti cercano nei rimedi naturali una soluzione alle problematiche cervicali, ma purtroppo non hanno spesso attendibilità scientifica ma una base empirica. È riferito da molti pazienti che i dolori e l’infiammazione dell’artrosi cervicale possono essere attenuati anche tramite rimedi naturali o detti “delle nonne”.
Nonostante non siano molto utilizzati, in realtà, questi metodi, a detta degli utilizzatori riescono tutt’ora ad apportare sollievo nel caso di diverse patologie e sono utilizzati anche da coloro che non desiderano continuamente ricorrere ad un farmaco per stare meglio: di certo, non risolvono la patologia, ma possono essere coadiuvanti! I rimedi più efficaci sono:
Impacchi caldi. Il caldo, generalmente, è sconsigliato da utilizzare direttamente sulle infiammazioni ma, in alcuni casi, rappresenta un valido rimedio proprio come in questo caso che aiuta ad alleviare il dolore localizzato sul collo soprattutto perché va ad antagonizzare lo spasmo muscolare. Un altro rimedio utile a mantenere costante il calore sulle zone doloranti è la seta. Le nonne, infatti, consigliavano di indossarla per non essere colpiti da sbalzi di temperatura.
La crema all’arnica e all’artiglio del diavolo. Le proprietà che vengono attribuite dagli utilizzatori sono quelle di godere di grande calore sia sulla pelle che a livello muscolare, sciogliendo così le contratture muscolari (seppur in maniera temporanea).
Infuso a base di Rosa Canina. Dalle proprietà calmanti, l’infuso a base di estratti di Rosa Canina può aiutare in maniera efficace a diminuire i dolori a livello della cervicale, favorendo il riposo.