Ci sono diversi motivi per i quali il vostro ortopedico potrebbe consigliarvi una protesi del ginocchio:
- A causa di un grave dolore o di rigidità: entrambi portano al peggioramento della qualità di semplici azioni quotidiane, come camminare, salire le scale, alzarsi e sedersi dalla sedia, ecc..
- Per la presenza di uno stato infiammatorio cronico o di gonfiore al ginocchio, che non migliorano con il semplice riposo o grazie all’uso di farmaci o infiltrazioni,
- A causa di deformità del ginocchio, che possono essere dovute all’artrosi, risultando in un ginocchio flesso, che non riesce ad estendersi, oppure in un ginocchio deformato verso l’interno (varo) o verso l’esterno (valgo).
L’artrosi è indubbiamente la problematica più frequente alla base del dolore cronico al ginocchio e della sua perdita di funzionalità.
L’artrosi può presentarsi come:
- artrosi cronica senile,
- artrosi secondaria ad artrite reumatoide (ovvero come malattia infiammatoria autoimmune),
- artrosi post-traumatica.
Indicativamente, l’età media in cui ci si sottopone all’intervento di protesi del ginocchio è compresa tra i 50 e gli 80 anni.
I pazienti possono, lo stesso giorno dell’intervento, alzarsi dal letto. Ogni medico può stabilire un protocollo di riabilitazione diverso per ogni caso, quasi sempre è possibile mettersi in posizione eretta e camminare il giorno dopo l’intervento. Inizialmente dovrete utilizzare le stampelle per camminare e mantenere la stabilità.
Il ricovero ospedaliero dopo l’intervento dura circa 6 giorni.
Importante la cura della ferita chirurgica, ci saranno punti o graffette lungo la ferita sulla parte anteriore del ginocchio. Saranno rimossi circa 15/20 giorni dopo l’intervento. Non è possibile fare il bagno e la doccia fino quando i punti non saranno tolti e la ferita non sarà asciutta e chiusa. Importante portare le calze elastiche antitrombo.
A casa è fondamentale un programma di attività che include:
- Deambulazione graduale per migliorare la mobilità
- Riprendere le normali attività, come alzarsi in piedi, sedersi e salire le scale
- Molto utile avere a casa una cyclette, in quanto è l’esercizio migliore per il recupero del vostro ginocchio. Da utilizzare inizialmente con il sellino alto e senza resistenza, successivamente per gradi abbassare il sellino per migliorare la flessione e inserendo la resistenza favorire il rinforzo muscolare.
- Esercizi specifici eseguiti più volte al giorno sia in autonomia ma anche con il supporto di un fisioterapista o a domicilio o in un centro di riabilitazione
- Un ruolo fondamentale lo gioca il centro di fisioterapia dove verranno eseguiti insieme ad un terapista esercizi per il recupero articolare, la forza muscolare e l’equilibrio. L’idrokinesiterapia in questa fase, grazie alle proprietà dell’acqua, ci aiuterà a svolgere questi esercizi senza gravare sull’articolazione.
E’ possibile riprendere la guida dopo circa 4-6 settimane dall’intervento chirurgico, comunque è fondamentale che il ginocchio si piegherà sufficientemente da consentire l’entrata comoda in auto e che sia presente totale controllo muscolare per la reazione adeguata di accelerazione e frenata.
Cosa non si deve fare:
- Non accavallare le gambe
- Non svolgere lavori pesanti
- Non affaticarsi rimanendo troppo in piedi
Cosa si può fare:
- Mantenere l’arto operato in scarico (quindi in alto)
- Muoversi per piccoli passi più volte al giorno
Portare calze elastiche antitrombo
Circa il 90% dei pazienti operati ritorna a svolgere una vita quotidiana normale grazie ad una notevole riduzione del dolore.
Le attività fisiche che si possono svolgere dopo l’intervento sono: nuoto, trekking (leggero), bici, golf, ecc… Si sconsigliano invece solo le attività ad impatto come corsa, salto ecc…
DURATA PROTESI
Sono realizzati con materiali molto più resistenti
e biocompatibili rispetto al passato e possono ormai durare decenni.
L’INTERVENTO
L’intervento consiste nella sostituzione della parte terminale di femore o tibia con strutture metalliche artificiali. In caso in cui le articolazione e le strutture legamentose e tendinee siano gravemente danneggiate si valuterà per una protesi totale. Nel caso invece la parte danneggiata sia una sola, si propenderà per una protesi mono-compartimentale.
Un ruolo fondamentale lo gioca il centro di fisioterapia dove verranno eseguiti insieme ad un terapista esercizi per il recupero articolare, la forza muscolare e l’equilibrio. L’idrokinesiterapia in questa fase, grazie alle proprietà dell’acqua, ci aiuterà a svolgere questi esercizi senza gravare sull’articolazione.
Articolo a cura di:
Sara Costabile, FKT
- Terapia manuale: Mulligan Concept
- Pilates applicato alla riabilitazione del rachide
- Massaggio di base e sportivo
- Taping drenante e propriocettivo
- Idrokinesiterapia