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Ci sono diversi motivi per i quali il vostro ortopedico potrebbe consigliarvi una protesi del ginocchio:

  • A causa di un grave dolore o di rigidità: entrambi portano al peggioramento della qualità di semplici azioni quotidiane, come camminare, salire le scale, alzarsi e sedersi dalla sedia, ecc..
  • Per la presenza di uno stato infiammatorio cronico o di gonfiore al ginocchio, che non migliorano con il semplice riposo o grazie all’uso di farmaci o infiltrazioni,
  • A causa di deformità del ginocchio, che possono essere dovute all’artrosi, risultando in un ginocchio flesso, che non riesce ad estendersi, oppure in un ginocchio deformato verso l’interno (varo) o verso l’esterno (valgo).

L’artrosi è indubbiamente la problematica più frequente alla base del dolore cronico al ginocchio e della sua perdita di funzionalità.

L’artrosi può presentarsi come:

  1. artrosi cronica senile,
  2. artrosi secondaria ad artrite reumatoide (ovvero come malattia infiammatoria autoimmune),
  3. artrosi post-traumatica.

Indicativamente, l’età media in cui ci si sottopone all’intervento di protesi del ginocchio è compresa tra i 50 e gli 80 anni.

I pazienti possono, lo stesso giorno dell’intervento, alzarsi dal letto. Ogni medico può stabilire un protocollo di riabilitazione diverso per ogni caso, quasi sempre è possibile mettersi in posizione eretta e camminare il giorno dopo l’intervento. Inizialmente dovrete utilizzare le stampelle per camminare e mantenere la stabilità.

Il ricovero ospedaliero dopo l’intervento dura circa 6 giorni.

Importante la cura della ferita chirurgica, ci saranno punti o graffette lungo la ferita sulla parte anteriore del ginocchio. Saranno rimossi circa 15/20 giorni dopo l’intervento. Non è possibile fare il bagno e la doccia fino quando i punti non saranno tolti e la ferita non sarà asciutta e chiusa. Importante portare le calze elastiche antitrombo.

A casa è fondamentale un programma di attività che include:

  • Deambulazione graduale per migliorare la mobilità
  • Riprendere le normali attività, come alzarsi in piedi, sedersi e salire le scale
  • Molto utile avere a casa una cyclette, in quanto è l’esercizio migliore per il recupero del vostro ginocchio. Da utilizzare inizialmente con il sellino alto e senza resistenza, successivamente  per gradi abbassare il sellino per migliorare la flessione e inserendo la resistenza favorire il rinforzo muscolare.
  • Esercizi specifici eseguiti più volte al giorno sia in autonomia ma anche con il supporto di un fisioterapista o a domicilio o in un centro di riabilitazione
  • Un ruolo fondamentale lo gioca il centro di fisioterapia dove verranno eseguiti insieme ad un terapista esercizi per il recupero articolare, la forza muscolare e l’equilibrio. L’idrokinesiterapia in questa fase, grazie alle proprietà dell’acqua, ci aiuterà a svolgere questi esercizi senza gravare sull’articolazione.

E’ possibile riprendere la guida dopo circa 4-6 settimane dall’intervento chirurgico, comunque è fondamentale che il ginocchio si piegherà sufficientemente da consentire l’entrata comoda in auto e che sia presente totale controllo muscolare per la reazione adeguata di accelerazione e frenata.

Cosa non si deve fare:

  • Non accavallare le gambe
  • Non svolgere lavori pesanti
  • Non affaticarsi rimanendo troppo in piedi

Cosa si può fare:

  • Mantenere l’arto operato in scarico (quindi in alto)
  • Muoversi per piccoli passi più volte al giorno

Portare calze elastiche antitrombo

Circa il 90% dei pazienti operati ritorna a svolgere una vita quotidiana normale grazie ad una notevole riduzione del dolore.

Le attività fisiche che si possono svolgere dopo l’intervento sono: nuoto, trekking (leggero), bici, golf, ecc… Si sconsigliano invece solo le attività ad impatto come corsa, salto ecc…

 

        

DURATA PROTESI

Sono realizzati con materiali molto più resistenti

e biocompatibili rispetto al passato e possono ormai durare decenni.

 

L’INTERVENTO

                                                     

L’intervento consiste nella sostituzione della parte terminale di femore o tibia con strutture metalliche artificiali. In caso in cui le articolazione e le strutture legamentose e tendinee siano gravemente danneggiate si valuterà per una protesi totale. Nel caso invece la parte danneggiata sia una sola, si propenderà per una protesi mono-compartimentale.

Un ruolo fondamentale lo gioca il centro di fisioterapia dove verranno eseguiti insieme ad un terapista esercizi per il recupero articolare, la forza muscolare e l’equilibrio. L’idrokinesiterapia in questa fase, grazie alle proprietà dell’acqua, ci aiuterà a svolgere questi esercizi senza gravare sull’articolazione.

Articolo a cura di:

Sara Costabile

Sara Costabile, FKT

  • Terapia manuale: Mulligan Concept
  • Pilates applicato alla riabilitazione del rachide
  • Massaggio di base e sportivo
  • Taping drenante e propriocettivo
  • Idrokinesiterapia
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