L’idrokinesiterapia nel trattamento riabilitativo post-chirurgico di ginocchio è una valida scelta terapeutica da affiancare alla fisioterapia a secco per ottenere un recupero ottimale. Prima di parlare di idrokinesiterapia …

… Facciamo un breve accenno all’anatomia del ginocchio ​ .
Il ​ginocchio ​è l’articolazione che unisce la coscia alla gamba ed è composto da due articolazioni:

articolazione femoro-rotulea​: tra femore e rotula;

articolazione femoro-tibiale​: tra femore e tibia.

Le superfici ossee che costituiscono l’articolazione del ginocchio sono rivestite da cartilagine ​a scopo protettivo per limitare l’attrito durante il movimento. Un’ulteriore protezione dai traumi deriva dalla presenza di due ​menischi​, uno mediale e uno laterale, che facilitano i movimenti e funzionano come ammortizzatori per assorbire gli urti. L’articolazione del ginocchio è poi avvolta in una struttura protettiva fibrosa, detta ​capsula articolare​, che insieme ai legamenti del ginocchio e ai muscoli fornisce stabilità all’articolazione. I principali legamenti del ginocchio sono il legamento crociato anteriore​, il legamento crociato posteriore e i ​legamenti collaterali mediale e laterale​. Mentre la componente muscolare è rappresentata principalmente dai muscoli: ​quadricipite​, ​bicipite femorale ​e ​tensore della fascia lata​.

Quali sono i più comuni interventi chirurgici al ginocchio?

Gli interventi chirurgici più comuni a carico del ginocchio sono:

● protesi di ginocchio​;

● meniscectomia​: intervento che consiste nell’asportazione del menisco lesionato;

● ricostruzione del legamento crociato anteriore​;

● interventi di sintesi per fratture di piatto tibiale, rotula o perone​: sono interventi che prevedono l’utilizzo di viti o placche per ricostruire la zona fratturata. In questi casi l’idrokinesiterapia è una valida alleata nel trattamento riabilitativo post-chirurgico. Ma capiamo meglio di cosa si tratta e quali sono i suoi benefici.

Cos’è l’idrokinesiterapia?
L’​idrokinesiterapia è l’insieme delle tecniche di trattamento riabilitativo eseguite in acqua a fini terapeutici. La terapia è svolta in una piscina con ​acqua alla temperatura costante di 34°​. Generalmente nella rieducazione funzionale dopo intervento chirurgico al ginocchio è associata alla riabilitazione a secco​.

Quali sono i benefici dell’idrokinesiterapia dopo intervento chirurgico al ginocchio?
Il vantaggio principale dell’idrokinesiterapia​ ​è che ​determinate attività ​(ad esempio la rieducazione al carico e alla deambulazione)​ possono essere introdotte prima rispetto al trattamento riabilitativo a secco​; questo potenzialmente consente di accelerare il processo di recupero. Sfruttando le principali proprietà dell’acqua ​l’idrokinesiterapia facilita​:

la riduzione di dolore e gonfiore​: lo stimolo pressorio (​pressione idrostatica​) esercitato dall’acqua sulla superficie corporea ha un ​effetto drenante​ in quanto ottimizza il ritorno venoso e linfatico, favorendo la riduzione del gonfiore, ma ​stimola anche il sistema propriocettivo ed esterocettivo​, cioè quei recettori che registrano cosa avviene nel nostro corpo e nell’ambiente circostante, determinando una riduzione della percezione del dolore; tutto ciò ​influenza positivamente la mobilità
articolare
​ permettendo al paziente di ​muoversi in modo più confortevole e naturale​;

il recupero della mobilità articolare​;

il recupero della normale deambulazione​: generalmente dopo un intervento chirurgico al ginocchio il paziente per un certo periodo di tempo deve camminare con l’ausilio delle stampelle per non caricare troppo sull’arto operato; grazie alla nota spinta di Archimede​ (un corpo immerso in un fluido riceve una spinta diretta dal basso verso l’alto pari al peso della massa di fluido spostato) quando siamo immersi in acqua fino all’ombelico il nostro peso si riduce di circa il 50% per diminuire fino al 90% quando l’immersione raggiunge le spalle; questo ci permette di eseguire esercizi di deambulazione e ​recuperare lo schema del passo prima di quanto si possa fare in palestra​, ottenendo così una migliore e più precoce rieducazione al movimento;

il recupero del tono muscolare e dell’equilibrio​: la resistenza offerta dall’acqua è graduale e costante, ciò consente di mantenere una tensione muscolare uniforme durante i movimenti​ ​favorendo il recupero del tono e della flessibilità muscolare; inoltre la pressione esercitata dall’acqua sulla superficie corporea migliora l’equilibrio e la propriocezione, e questo ​rappresenta uno degli aspetti più importanti della riabilitazione.

Una volta superate le principali problematiche post-chirurgiche (dolore, gonfiore, recupero della mobilità articolare e recupero della deambulazione) la terapia in acqua può ancora esserci d’aiuto. Infatti generalmente il paziente in questa fase ha ancora difficoltà a svolgere determinate attività in modo ottimale e sicuro in palestra (ad esempio squat a gamba singola, saltare, esercizi pliometrici), attività che in piscina grazie alle proprietà dell’acqua possono già essere eseguite.

Ma quando posso iniziare?

E’ consigliato iniziare l’idrokinesiterapia il prima possibile in seguito all’approvazione dell’ortopedico. Generalmente questo avviene ​dopo che i punti sono stati rimossi e la ferita è adeguatamente guarita​.

Come si svolge la seduta di idrokinesiterapia?
La seduta si svolge in acqua in presenza di un fisioterapista. La durata è di circa ​45 minuti​ e la frequenza settimanale può variare​ in base a ciò che viene concordato dall’equipe specializzata.

Generalmente la seduta inizia con una ​prima fase di riscaldamento​ con esercizi semplici per consentire al paziente di prendere confidenza con l’acqua.

Dopo di che ​la seduta varia in base agli obiettivi e allo stato in cui si trova il paziente​. Finchè non è permesso il carico completo sulle articolazioni gli esercizi vengono eseguiti in acqua profonda, successivamente quando il carico consentito è completo la riabilitazione continua in acqua progressivamente meno profonda, così da avvicinarsi gradualmente all’ambiente della vita quotidiana.

Per un recupero più efficace è disponibile una ​grande varietà di attrezzi​ (cavigliere, giubbotti, tavolette, pinne, cyclette subacquea, tubi galleggianti, step, ecc) che possono fornire un supporto di galleggiamento oppure generare una resistenza al movimento. In questo modo mediante l’introduzione o la rimozione di un attrezzo il terapista può aumentare o ridurre l’intensità dell’esercizio adattandolo alle differenti situazioni.

  Ci sono controindicazioni all’idrokinesiterapia?

I casi in cui la terapia in acqua è controindicata sono:

● ferite;

● eczemi e ulcere cutanee;

● malattie infettive;

● infezioni e micosi cutanee.

Riassumendo… L’idrokinesiterapia in associazione alla riabilitazione a secco permette di ottenere risultati migliori e più precoci sia per quanto riguarda la forza muscolare e la stabilità articolare, che la riduzione del dolore e del versamento articolare.

A cura di:

Eleonora Soldani, FT

● Fisioterapista dei disordini muscolo-scheletrici

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