la malattia degli sportivi ( e non solo…)

  • Cenni di anatomia.
  • Quali sono i sintomi della pubalgia?
  • Come si cura?

La pubalgia è un diffuso disturbo muscolo-tendineo che interessa la zona addominale/inguinale. E’ solitamente  caratterizzata da una fastidiosa sintomatologia dolorosa. La pubalgia si identifica anche con il nome di Sindrome Retto-Adduttoria.

Gli sportivi in genere sono i soggetti più colpiti; ma non solo, ad essere colpite sono anche le donne a fine gravidanza.

Cenni di anatomia:

Possiamo definire la Pubalgia come un’infiammazione dei muscoli che si inseriscono sulla sinfisi pubica. (METTERE DISEGNO BACINO CON MUSCOLI E OSSA)

La sinfisi pubica è un’articolazione  che unisce le due ossa pubiche grazie alla presenza di uno strutturato apparato legamentoso. E’formata da:

 – ossa pubiche e dai legamenti:

  • Legamento pubico anteriore
  • Legamento pubico posteriore 
  • Legamento pubico superiore
  • Legamento arcuato.
  • a livello muscolare invece sono interessati i muscoli hanno origine ed inserzione nella zona pubica:

Muscolo grande adduttore: è il muscolo più profondo e più potente fra i muscoli adduttori dell’anca.  Ruota internamente la coscia.

  • Muscolo adduttore lungo: adduce e ruota verso l’esterno la coscia.
  • Muscolo adduttore breve: adduce e ruota all’esterno la coscia.
  • Muscolo pettineo: adduce, flette e ruota all’esterno la coscia.
  • Muscolo gracile: si trova nella parte mediale della coscia. Con la sua azione adduce la coscia, flette e ruota verso l’esterno la gamba.
  • Muscoli addominali: il retto e gli obliqui dell’addome, che si inseriscono sulla cresta pubica, servono a flettere e ad inclinare/ruotare il tronco.
  • Quali sono i sintomi della pubalgia?

Il principale sintomo della pubalgia è il dolore nella zona del pube che può arrivare all’inguine e irradiarsi fino all’interno coscia. Si possono avvertire anche bruciori, sensazione di stiramento doloroso, fitte, e a volte la sensazione di avere sempre la vescica piena. Nelle forme lievi compare al risveglio e si manifesta all’inizio degli esercizi fisici (tendendo poi a scomparire dopo il riscaldamento); nelle fasi più gravi il dolore può apparire anche improvvisamente, persistere e aggravarsi con l’attività fisica.

  • Quale è la migliore terapia per curare la pubalgia?

Durante la prima fase, normalmente identificata come fase acuta, sollecitare troppo le strutture interessate  non è una buona idea.

Con questo non vogliamo dire  che si debba stare totalmente a riposo, ma sicuramente non è il caso di continuare gli allenamenti, e   magari mascherare il fastidio a suon di   anti infiammatori prima dell’allenamento o della partita.

E’ buona norma recarsi presso un centro di fisioterapia specializzato per effettuare un consulto per stabilire quello che è il piano di cure e riabilitazione più adatto.

Normalmente terapie fisiche come TECARTERAPIA, LASERTERAPIA, ULTRASUONOTERAPIA, possono essere di grande aiuto nella prima fase di trattamento della Pubalgia.

Successivamente, dopo aver effettuato sedute di Tecarterapia, Laserterapia, assoluta importanza deve essere messa su l’inserimento di esercizi riabilitativi specifici per il rinforzo e l’allungamento della muscolatura e dei tendini coinvolti, sempre e comunque sotto la guida di fisioterapisti specializzati.

I tempi di recupero e di guarigione possono variare dai 2 ai 4/6mesi.

I tempi di recupero possono essere accorciati grazie all’utilizzo di un’ottima metodologia fisioterapica quale l’Idrokinesiterapia.

L’utilizzo dell’acqua in fisioterapia viene identificato con il nome di Idrokinesiterapia. Per poter così essere chiamata, l’acqua deve rispondere a determinate caratteristiche, come ad esempio la temperatura costante a 34°, la possibilità di eseguire esercizi sia in galleggiamento con supporti specifici, che sia in appoggio.

Grazie ai principi del lavoro in acqua tramite l’idrokinesiterapia la riabilitazione della Pubalgia può essere ottimizzata e spesso accelerata.


A cura di Damiano Fiorucci:

  • Laureato in Scienze Motorie
  • Diploma Massofisioterapista
  • Master Universitario in Preparazione atletica sport di squadra e individuali

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